Batti le dita sui tasti con violenza, non importa quanto male puoi sopportare ai polpastrelli, le lettere fluiscono sullo schermo con la stessa velocità con cui il tuo cervello le elabora. Batti le dita sui tasti con violenza, c'è sempre qualcuno che ti vuole male; il capoufficio che ti chiede di venire anche sabato mattina al lavoro a finire l'inventario, la ragazza che ti rifiuta perchè “Preferirei rimanessimo solo amici...”, gli amici che hanno sempre troppo altro a cui pensare per ricordarsi di darti un colpo di telefono e dirti che stasera vanno a mangiare la pizza. Batti le dita sui tasti con violenza, la stessa violenza che ti hanno inflitto in tutti questi anni, la violenza che tu avresti voluto restituire al mondo ma che eri troppo intelligente per restituire, e ti sei dovuto cercare un altro modo per sfogarti.
Batti le dita sui tasti con violenza, fuori dalla finestra potrebbe esserci un bimbo che piange perchè i genitori lo picchiano, una ragazza con il fiatone sdraiata per terra che subisce una violenza, un vecchio rantolante che si chiede perchè l'aria non ne vuole proprio sapere di gonfiare ancora i suoi polmoni, qualcuno con i soldi sufficienti per potersi godere tutto questo come tu guardi i film in camera tua con il 5.1 che ti è costato tanti sacrifici. Batti le dita sui tasti con violenza, c'è tutta una città, una nazione, un continente, un mondo; e tu sei da solo con la tua rabbia e davanti a te una tastiera.
Accarezzi la gatta che nel frattempo ha continuato a dormirti accanto come se niente fosse, l'odore della tazza di tè verde fumante alla tua sinistra per un secondo ti scatena una sete d'inferno, la sollevi e piano piano ti avvicini alla finestra alternando un sorso ad un passo verso il vetro. La città per adesso dorme.
Ci sono troppe persone là fuori che si sono dimenticate di come la penna uccida più della spada.
E' ora che qualcuno si prenda il compito di ricordarglielo.
Batti le dita sui tasti con violenza. Spazio. Punto.
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